ARCHIVIO NEWS DALLA SEDE 2011
Nasce a Catania la prima colonia felina ma i gatti la snobbano
Il Sindaco di Catania ha istituito la prima colonia felina della città realizzando in pieno Largo Bordighera adiacente alla strada, una casetta prefabbricata costruita dalla Scuola Edile, dove i gatti avrebbero trovato cibo, acqua e zona ombra. La Colonia felina sarebbe stata accudita dalla "gattara" Vera Russo e seguita dall'ASP servizio. In pratica, invece, ci si è trovati di fronte all'ennesimo caso di assoluta approssimazione, protagonismo e disinformazione. Il giorno dell'inaugurazione della colonia, tutti presenti, politici, animalisti, gattare e esperti, oltre a tanti, tantissimi giornalisti voluti dallo stesso sindaco per testimoniare e divulgare l'impresa estiva da lui voluta e compiuta. "La casetta - afferma Cataldo Paradiso, presidente provinciale dell'Enpa - per gli addetti ai lavori avrebbe dovuto fare sorgere dei dubbi sulla praticità e sulla stessa fruizione felina in quanto i gatti sono storicamente restii a quasi tutto e avvezzi a sistemarsi in zone dove hanno la zona e le situazioni sottocontrollo: dal caldo, alla pioggia e con innumerevoli vie d'uscita per le varie emergenze e nemici naturali di cui potrebbero rimanere vittime. Quindi qualcosa che abbia alberi, muri, tetti per svincolare e rendere al nemico difficile la presa". "La casa prefabbricata - continua Paradiso - sfugge a tutto quello che è richiesto di felini. Troppo in vista e eccessivamente aperta a qualsiasi pericolo. In definitiva nessun gatto entrerebbe lì dentro neppure per andare solamente a cibarsi e, infatti, nessun micio si è ancora visto". "È stato solo uno dei tanti modi - conclude Paradiso - che i politici trovano per rendersi protagonisti e apparire. Intanto gli animali continuano a morire per le strade, sterilizzazioni serie non se ne fanno e semplicemente perchè non esistono canili sanitari men che meno i gattili. Nessuno ha ancora intenzione a fare le cose serie e ci ritroviamo nel pieno di farse grottesche e di paroloni. La legge c'è da venti anni e quello prodotto dopo decenni è stata solo una farsa nata dalla calura del mese di agosto e messa in mostra. Casetta, sedie, transenne e alberelli tropicali. Gatti, nessuno."
di Stefania Raineri. Pubblicato in Cronaca il 26/08/2011
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(26 agosto 2011)

TAORMINA: VITTORIA DELL'ENPA. I CANI POSSONO RIENTRARE AL PARCO COLONNA
Si riaprono le porte del Parco Colonna di Taormina ai cani dopo che noi, della sezione E.N.P.A. di Catania avevamo accolto le troppe lamentele dei residenti della città di Taormina, che mal avevano accettato l'ordinanza Sindacale n. 60 del 30 Giugno 2011 dove veniva negata ai quattrozampe qualsiasi possibilità di ingresso all'interno del Parco Colonna. Abbiamo così scritto una lettera aperta al Sindaco coinvolgendo i media locali e Nazionali, scrivendo i giorni seguenti una comunicazione d'apertura al Sindaco al fine di trovare un intesa proficua a tutti e suggerendo la formula adatta alla comune convivenza. Tra le comunicazioni vi era una nostra clausula che si è rivelata decisiva. "Se non avessimo risolto in tempi brevi, avremmo da subito attivato un volantinaggio tri lingue in periodo turistico per mettere a conoscenza i difetti e le lacune morali e legislative che il divieto recava in se."
Di seguito lo stravolgimento dell'ordinanza all'art 11: "È vietato introdurre all'interno del Parco Giovanni Colonna Duca di Cesarò, del Ginnasio Greco Romano detto la Naumachia di Tauromenium e della Piazza Paolo Pino (Mazzeo), cani di qualsiasi razza e dimensione privi di iscrizione all'anagrafe canina. È fatto obbligo ai proprietari o conducenti di cani portare a seguito la museruola, obbligo del guinzaglio, degli strumenti idonei per la raccolta delle deiezioni e l'obbligo di raccolta di eventuali deiezioni del proprio animale. Chiunque violi il divieto o gli obblighi del presente articolo è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da 81 euro a 152 euro".
La lettera integrale inviata al Sindaco di Taormina.
(24 agosto 2011)

I CARTELLI SBAGLIATI di Cataldo Paradiso
Il Comune di Acicastello ha installato numerosi cartelli in tutto il territorio castellese, frazioni comprese, che riporta il seguente avviso: "È fatto obbligo per coloro che conducono cani nelle vie o in altro luogo aperto al pubblico di munirsi di appositi dispositivi per la rimozione delle deiezioni solide dei propri animali. Si avverte che i trasgressori, a norma dell'art. 17 della Legge regionale n. 15/2000, saranno puniti con l'applicazione della sanzione amministrativa pecuniaria da 25 € a 153 €. È fatto obbligo, inoltre, per costoro di rimuovere in tali luoghi le deiezioni solide dei propri animali. Si avverte che i trasgressori, a norma dell'art. 17 della Legge regionale n. 15/2000, saranno puniti con l'applicazione della sanzione amministrativa pecuniaria da 50 € a 309 €". Lodevole iniziativa a buon danno dell'incivile comportamento dei conducenti di cani e della loro svogliatezza. Unico rimedio, quindi, in mancanza di campagne di sensibilizzazioni, rimane il solo perseguirli, con fermezza. È certo che anche dall'Amministrazione dovrebbe seguire lo stesso spirito nato dalle sanzioni amministrative e non solo nel cercare il modo di rimpinguare le casse comunali, mandando però i preposti al servizio a rilevare veramente le sanzioni, ma anche, nella stessa volontà di tenere strade e marciapiedi puliti e non come attualmente sono, quindi, pieni di escrementi che non vengono nemmeno rimossi dagli addetti alla nettezza urbana. Ma se si intende reprimere questi illeciti è doverosa una corretta informazione ai cittadini. Nel cartellone, infatti, viene citato l'articolo 17 della Legge Regionale 15/2000 e le conseguenti sanzioni amministrative ma non vengono specificati i commi riferiti alle specifiche infrazioni. Ma non è tutto. Non è stato tenuto conto che le sanzioni, tenendo conto delle rivelazioni Istat hanno subito degli adeguamenti dal regolamento esecutivo del Decreto Presidenziale della Regione Sicilia 12 gennaio 2007, n. 7. Colossale errore e impreparazione dell'Amministrazione Castellese che vede uscite dalle Casse del primo cittadino i costi dei cartelli della raccolta delle deiezioni e di contro nessuna entrata in quanto qualunque cittadino che avesse dovuto ricevere la sanzione prevista può presentare ricorso e ottenere l'annullamento della stessa sanzione. Non si capisce come è potuto accadere se per ovvietà si sarebbe dovuto chiedere anche il parere del Comandante della Polizia Municipale ad eccezione che sia stato chiesto e anch'egli debba avere sconosciuto il Decreto Presidenziale e relativo adeguamento. E pensare che lo stesso Comune ha in seno, un'Ordinanza Sindacale, la n. 59 del 9 dicembre 2004 che non essendo stata abrogata avrebbe potuto applicare adeguando le relative sanzioni, riuscendo così ad evitare l'imbarazzo che l'Amministrazione adesso dovrà vivere.
(23 agosto 2011)

Sos dell'Enpa: «In città mancano i canili» Comune: «Ne apriremo uno entro 4 mesi».
Catania, denuncia la Protezione animali, per ora può contare solo su quattro strutture private convenzionate.
CATANIA - La recente inaugurazione della prima colonia felina in largo Bordighera ha riacceso i riflettori sulla annosa mancanza di canili comunali a Catania. A rilanciare la questione è l'Ente nazionale protezione animali, che ricorda come la legge regionale 15 del 2000 prevede la realizzazione in ogni comune di rifugi sanitari per gli amici a quattro zampe. Il capoluogo etneo, denuncia Cataldo Paradiso, presidente provinciale dell'Enpa, può contare solo su quattro strutture private convenzionate con il Comune, quelle di San Giovanni Galermo, Acireale, Caltagirone e Adrano. Strutture, che a detta di Paradiso, sono però sempre più insufficienti, specialmente nel periodo estivo quando purtroppo gli abbandoni dei cani da parte dell'uomo aumentano in numero vertiginoso.
L'anno scorso, ricorda il responsabile dell'Enpa è stata siglata una convenzione con la Provincia regionale di Catania in materia di contrasto al fenomeno del randagismo. In base al progetto, nel territorio etneo era prevista la realizzazione di canili comunali. A distanza di dodici mesi qualcosa sembra muoversi in questa direzione. «Il Comune - afferma l'assessore comunale alla Sanità con delega al randagismo, Vittorio Virgilio - è in una fase abbastanza avanzata per la realizzazione di un importante canile cittadino. Sono state, infatti, già avviate le necessarie procedure amministrative. Entro la fine dell'anno avremo un canile nella nostra città». Secondo la normativa vigente in materia, la struttura dovrà essere realizzata lontano dai nuclei abitati, a una distanza di almeno 500 metri. L'amministrazione sta valutando diverse aree che rispondono ai requisiti previsti dalla legge. Resta da risolvere il nodo relativo al reperimento delle risorse necessarie per la costruzione del canile. «Per combattere il randagismo, il Comune - sottolinea l'assessore Virgilio - impiega circa un euro a cittadino. Una somma estremamente limitata per contrastare un fenomeno importante per la nostra città. Per questo stiamo lavorando all'ipotesi di un percorso congiunto con la Provincia regionale per il cofinanziamento della struttura».
Fonte Italpress
(9 agosto 2011)

STANCANELLI E LA COLONIA FELINA SENZA GATTI
Venerdì scorso il sindaco di Catania Raffaele Stancanelli ha inaugurato la prima colonia felina della città in Largo Bordighera. Peccato che, secondo l'Ente Nazionale Protezione Animali, la struttura in muratura costruita grazie ad una convenzione con la locale Scuola Edile sia del tutto inadeguata alle esigenze dei felini. Tanto che, fino ad ora, nessun micio si è fatto vivo. Che i gatti preferiscano il più grande e confortevole Palazzo Bernini?
(8 agosto 2011)
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TAORMINA: Ingresso vietato ai cani al Parco Colonna. Dopo la nostra lettera apertura dell'Amministrazione.
Ha fatto parecchio parlare l'allarme lanciato, da noi di ENPA Catania, in merito al divieto di entrata ai quattro zampe al Parco Colonna chiamato anche Villa Comunale, che il Sindaco di Taormina M. Passalacqua ha emanato con apposita Ordinanza Sindacale del 30 Giugno 2011. I residenti increduli si erano rivolti alla nostra sezione, ricevendo un immediata risposta di solidarietà fattiva. Abbiamo come primo atto, inviato una lettera aperta al primo cittadino della città di Taormina (http://www.facebook.com/notes/enpa-catania/lady-florence-trevelyan-amava-i-cani-e-il-sindaco-di-taormina-ne-vieta-laccesso-/10150334524393973) nell'assoluta certezza che non avrebbe mai potuto passare nell'indifferenza e difatti immediatamente il tam tam mediatico ha sortito l'effetto desiderato.
Sulla prima pagina della testata giornalistica "La Sicilia", l'Assessore Italo Mennella, risponde alla lettera rilasciando una dichiarazione alla stampa che si orienta sulla collaborazione tra le parti. E noi difatti siamo lieti di questa apertura rilanciandone una anche da parte nostra, mettendo a disposizione, consigli e indicazioni che, speriamo siano accettati, in tempi strettissimi. I residenti, infatti, premono a più parti e i loro fidati amici pure.
Siamo ben consapevoli dei continui atti di inciviltà di taluni cittadini, ma, condannare l'intera categoria è eccessivo.
Vogliamo credere nella volontà esternata dall'Amministrazione Taorminese nel cercare una soluzione che metta pace tra tutti, esattamente per lo stesso motivo espresso nella nostra lettera aperta, "per il bene di tutti".
Sperando che la nostra azione possa fermarsi alla sola lettera e non all'intero programma che era già stato preventivato da noi ENPA e assolutamente articolato e impeccabile, grazie anche all'attiva collaborazione immediatamente resa disponibile dagli stessi residenti, pronti a qualunque eventualità.

TESTO DELL'ARTICOLO USCITO IN PRIMA PAGINA SU "LA SICILIA"
La Sicilia

Messina Sabato 06 Agosto 2011 Prima Pagina 31

Taormina. Polemica per il giardino pubblico off limits ai cani. Mennella: «Colpa dei padroni» «Entro anch'io? No, tu no»

Taormina. I rappresentanti per la provincia di Catania dell'Ente nazionale protezione animali hanno contestato il fatto che - a seguito di una recente ordinanza sindacale - non sono ammessi i cani nel parco «Giovanni Colonna duca di Cesarò».
«È giunta alla nostra attenzione - hanno scritto i rappresentanti del sodalizio, in una lettera inviata al sindaco, Mauro Passalacqua - una sostenuta lamentela di quanti sono rimasti increduli a una sua precisa volontà di negare l'accesso ai cani all'interno del giardino pubblico. Con data 30 giugno, infatti, è stata pubblicata l'ordinanza n. 69, dove, al punto 11, si vieta a chiunque, l'accesso al parco, in compagnia del proprio cane di qualsiasi taglia, pena la sanzione amministrativa di 81 euro, se pagata entro i 60 giorni, altrimenti … lievita a 152 euro. Le sue decisioni di norma risulterebbero insindacabili anche se sconcertanti ma, nella fattispecie Lei ha violato due principi fondamentali di cui uno di ordine morale, l'altro, invece, di origine legislativo».
Sulla questione - per conto dell'amministrazione - è intervenuto l'assessore al Verde, Italo Mennella, competente sulla materia. «Siamo stati costretti - ha detto Mennella - a ricorrere a una simile normativa perchè, spesso, i padroni dei cani passeggiavano nel parco, lasciando che i propri amati lasciassero gli escrementi senza avere l'accortezza di rimuovere, come sarebbe buona creanza fare, quanto lasciato per terra. Spesso i cani non portano la museruola. In alcuni casi è stato aggredito anche qualche bambino. I padroni dei cani, inoltre, fanno bere gli animali nelle fontanelle destinate ai visitatori e se qualcuno lo fa notare è oggetto di reazioni vivaci. Insomma, una situazione insostenibile che ci ha costretto a questa soluzione. In ogni caso siamo disposti a ricevere suggerimenti per trovare una via comune che permetta la fruibilità a tutti, sia padroni di cani e non, del sito in questione».

(6 agosto 2011)

LETTERA APERTA AL DOTT. MAURO PASSALACQUA SINDACO DEL COMUNE DI TAORMINA
È da poco giunta alla nostra attenzione, una sostenuta lamentela di alcuni suoi concittadini, rimasti increduli ad una sua precisa volontà di negare l'accesso ai cani all'interno del Parco Colonna di proprietà della universale città di Taormina di cui lei ne è il primo cittadino. Con data 30 Giugno, infatti, nasce e pubblica l'insana ordinanza n. 69, dove al punto 11 Lei vieta a chiunque l'accesso al Parco Colonna, in compagnia del proprio cane di qualsiasi taglia. Pena la sanzione amministrativa di euro 81.00 se pagata entro i sessanta giorni altrimenti slitta a 152.00 euro.
Le sue decisioni di norma risulterebbero insindacabili anche se sconcertanti ma, nella fattispecie Lei ha violato due principi fondamentali di cui uno di ordine morale, l'altro, invece di origine legislativa. In entrambi i casi Lei ha mostrato una assoluta carenza di informazione nonchè preparazione. Al primo punto è bene ricordarLe chi ha donato o a chi è stato espropriato Il Parco Colonna. Florence Trevelyan, nobildonna Inglese giunta a Taormina nel 1889 con i suoi 5 amatissimi cani e insieme al marito, ha fatto tanto e dato altrettanto alla città. Il Parco in se ha i "Dolmen", costruzioni funerarie in pietra del 3° millennio A.C. che la Trevelyan fece costruire in ricordo dei suoi 5 gioielli a quattro zampe. I cani. Nel testamento obbligò gli eredi a non costruire mai in "Hallington Siculo" e sull'Isola Bella, a non cacciare nelle sue vaste proprietà e di accogliere e curare gli uccellini ed i cani come aveva fatto lei. A tanta chiarezza di intenti della Sua benefattrice, non crede di avere Lei in qualità di Sindaco, creato un vero e proprio paradosso nel non consentire l'ingresso alle uniche creature, invece, amate dalla donatrice del sito in questione? Anche nel caso in cui si trattasse di esproprio nel 1923 con la motivazione della pubblica utilità trasformandolo in Giardino Pubblico, proprio grazie al Ministro delle regie Poste e Telegrafi, Giovanni Colonna. A tanta chiarezza di intenti della Trevelyan, non crede che Taormina abbia abbondantemente approfittato in passato, delle circostanze, prendendo qualcosa che non gli apparteneva? Ma in quel periodo c'era il Re e ben poco poteva il cittadino. Ma al giorno d'oggi non crede di avere Lei in qualità di Sindaco, creato un vero e proprio paradosso nel non consentire l'ingresso alle uniche creature, invece, tanto amate dalla Trevelyan, reiterando ancora la precisa volontà di perseverare in questo abuso delle disposizioni testamentarie?
Da questo le solite assurde motivazioni legate all'igiene e al decoro, che di certo addurrà, ma le rammentiamo che, sia l'igiene pubblica che il decoro sono una sua precisa responsabilità, non nell'adottare soluzioni facili e poco creative nonchè ormai divenute anche obsolete e vecchie, come quelle di precludere l'accesso, ma, invece nell'adottare tecniche e modi "moderni" in tendenza con i tempi e soprattutto le Volontà, popolari, testamentarie e, più di tutto di Legge.
Signor Sindaco si aggiorni, si evolva, accetti di avere sbagliato e revochi la Sua ordinanza. Non ci risulta che prima di dare un simile divieto Lei, abbia rispettato il benchè minimo obbligo di Legge. Infatti, la Legge Regionale n. 15 del 3 Luglio del 2000 all'art 17: Norme di tutela igienica della collettività, le impone al comma 3: Le Amministrazioni Comunali provvedono ad individuare e a delimitare aree da destinare ai cani d'affezione per le funzioni fisiologiche e motorie degli stessi. Le stesse aree sono sottoposte a frequente rimozione delle deiezioni e a periodici interventi di bonifica. La soluzione che metterebbe pace alle parti sarebbe individuare un area all'interno del Parco, che possa fungere da zona di deambulazione per i cani così come previsto dalla Legge. Le rammentiamo, inoltre, che molti dei Suoi concittadini sono costernati dalla Sua ordinanza presa senza minimamente tenere in considerazione le volontà dei tanti, ma le sole sue e della sua stretta cerchia di condivisioni, che al giorno d'oggi, fortunatamente sono da considerare una esigua fetta di popolazione, in un mondo che si sta evolvendo, guardando al rispetto della natura e degli animali. In ultimo le rammentiamo che Taormina è meta di turisti stranieri i quali è noto, siano estimatori delle cose fatte bene, degli animali ben trattati e delle Istituzioni che funzionano nel pieno rispetto delle Leggi.
Signor Sindaco polemiche a parte, faccia la cosa giusta per il bene di tutti, prima della Città di Taormina patrimonio di tutti.
(4 agosto 2011)

Una favola di nome Teresa
Non si sa per quali impervie vie abbia camminato la mucca Teresa, ma di certo se ne conosce la storia e per fortuna il finale, di quella che potrebbe diventare una favola per bambini utile alla formazione di una coscienza animalista dove l'orco cattivo viene sconfitto dall'amore, così come vuole qualsiasi favola si rispetti. Teresa, era partita dal suo allevamento di Castiglione di Sicilia dove di norma avrebbe dovuto servire a divenire varie succulente bistecche, ma lei non accettava questo destino e nell'attimo in cui il suo allevatore (orco cattivo) era meno attento, si era defilata tra le discese della montagna in cui viveva. Ha camminato tanto dalla provincia di Catania fino a quella di Messina e nessuno avrebbe potuto vederla mentre scendeva tra sentieri di pistacchi e olivi, inciampando a tratti tra crepe di rocce vulcaniche e ferendosi tra le pale di fichi d'india. Ma la consolavano i piccoli torrenti cristallini che incontrava, fino a quando arrivò finalmente in presenza del mare. Vedeva da lontano un'altra costa e certamente pensava che ovunque sarebbe stato meglio purchè non fosse la gabbia dell'orco che più volte aveva dichiarato senza il minimo rispetto per lei che lo ascoltava, che non appena avesse figliato, sarebbe diventata una bistecca e così lo avrebbe ripagato per averla dovuta mantenere. Tante amiche sue, infatti, erano scomparse all'improvviso e lei a soli due anni aveva capito che fine avessero fatto le sue compagne di giochi e mentre guardava il mare, si presentavano le scene del suo passato e delle sue certezze. Doveva sfuggire a quel brutto e insensibile orco, tanto che sarebbe potuto accadere di peggio a diventare carne da macello? Così, Teresa la mucca bianca si gettò a mare affrontando il destino ignoto per sfuggire a quello che fin troppo bene, conosceva.
Questa mucca, incrocio di razza romagnola (perfette fettine) di stazza forte e dal carattere testardo si è ritrovata il 18 Maggio sulla spiaggia di Santa Teresa Riva e da lì, si getta a mare cominciando l'incredibile nuotata per attraversare lo stretto di Messina, ma presto va ad imbattersi nelle forti correnti dello stretto che in men che non si dica la trasportano a ben oltre due chilometri dalla riva iniziale. Dalla spiaggia una ragazza di nome Mariella, vede questa inconsueta massa e realizzata la realtà comincia a dare l'allarme. Arrivano quindi i Vigili del Fuoco chiamati dalla Capitaneria di Porto ed insieme imbracano la mucca riportandola a riva. Da qui il passaggio diventa ovvio dato che aveva l'auricolare identificativo, viene avvertito l'allevatore che subito si presenta a prelevare la mucca. In tutto questo tempo Mariella, la ragazza che aveva dato l'allarme, era rimasta presente sul posto documentando tutti i vari passaggi. Dalla nuotata della mucca, al suo recupero in mare fino all'arrivo del proprietario. Realizza così che la mucca ha una ben precisa finalità nel momento stesso in cui arriva il proprietario. Infatti, Teresa (così poi chiamata) durante tutte le ore che era rimasta con i Vigili del Fuoco, la Capitaneria di Porto, la stessa Mariella e i suoi amici e varie altre persone accorse sulla spiaggia, ha mantenuto un atteggiamento mansueto e dolce ma, nel preciso momento in cui vede arrivare l'allevatore lo punta per attaccarlo. A quel punto tutti i presenti mettono in atto quanto è in loro potere per immobilizzare la mucca, riuscendoci. Teresa così va via, riportata dallo stesso uomo che ne è proprietario ma che odia tanto. L'allarme è istantaneamente lanciato e, dopo un primo sussulto da parte dell'Amministrazione comunale di Villa San Giovanni che aveva manifestato l'intenzione di acquistare Teresa, viene accolto dalla storica E.N.P.A. che da subito si è attivata nel cercare una soluzione che potesse dare a Teresa la libertà che aveva fin troppo bene, manifestato di volere. Scende in campo così il Presidente nazionale dell'Ente protezionistico, Carla Rocchi, la quale non impiega tanto a coinvolgere le sue tanto stimate e amate colleghe politiche animaliste come lei, il Ministro Brambilla e il sottosegretario Martini. Si apre, quindi, la cordata pro-Teresa dove la Rocchi in persona riesce a coinvolgere la bravissima coordinatrice taskforse per la tutela degli animali del Ministero della Salute la Dottoressa Rosalba Matassa la quale successivamente ha dichiarato di non potere, non, assecondare il desiderio di libertà di Teresa, ed infine chiamando a raccolta l'E.N.P.A tutta, maggiormente le attivissime sezioni di Catania e Ragusa. Cominciano così le trattative, finchè, immancabilmente arriva il primo dei brutti problemi. L'allevamento dove vive Teresa ha riscontrato casi di brucellosi e le Leggi Italiane sono rigidissime su questi temi. Teresa non può essere più spostata fino ad accertamenti. Nel frattempo la sezione di Catania nella persona del responsabile, Cataldo Paradiso, si rivolge direttamente al servizio veterinario territoriale a cui appartiene l'allevamento, riuscendo ad anticipare il risultato delle analisi di laboratorio che sarebbero poi state rese pubbliche. Teresa non è affetta da brucellosi e può benissimo essere venduta o ceduta. Si riprendono così le trattative a pieno ritmo. Paradiso contatta l'allevatore il quale incredibilmente pretende un compenso 5 volte maggiore a quello di mercato. Inutile convincerlo nei tentativi di fare di lui un eroe che da la libertà alla dolce Teresa, lui vuole i soldi e vede in quella mucca,(una delle sette che finisce a mare), un ottimo mezzo per speculare. A quel punto Paradiso fa notare all'uomo che Teresa non è una razza pura ma un incrocio e quindi non è soggetta al prezzo di mercato delle romagnole "che disgusto ho provato a contrattare sulla vita di Teresa come sola merce di scambio" ha dichiarato il responsabile della sezione ENPA di Catania Paradiso "ma in quel frangente non avremmo potuto fare diversamente". Ma la Dottoressa Matassa della taskforce del Ministero non rimane inerme e guardinga rimette ordine alle assurde pretese dell'uomo. Sembra tutto pronto, quando ne arriva un'altra a stoppare il tutto. Teresa è incinta e adesso l'uomo pretende il doppio del compenso. Il Presidente dell'ENPA Carla Rocchi, nota per la sua diplomazia ma per le altrettanti ferree decisioni, stoppa il tutto costringendo l'allevatore all'angolo e riportandolo a miti consigli. Teresa viene venduta ad E.N.P.A. e con lei anche il pargolo che nascerà tra circa 8 mesi. Viene così individuato il sito che potrebbe accogliere Teresa: La casa di accoglienza Ignazio Cannavò di Mili (ME) diretta da Padre Francesco Pati, grande amante di animali anch'egli, nella località di Mili nel Messinese e a curare le fasi con la fattoria è il responsabile della sezione di Ragusa Antonio Tringali, nonchè Responsabile Regionale di E.N.P.A, e Teresa viene data da ENPA in comodato d'uso. Così il 29 Luglio le Guardie zoofile dell'E.N.P.A. di Catania e di Ragusa prelevano Teresa dall'allevamento/carcere di Castiglione di Sicilia (CT) da dove era fuggita e la scortano fino alla sua nuova casa, tra l'ilarità dell'allevatore distante anni luce da quello che Teresa rappresenta nel mondo animalista e convinto del solo fatto che quelle persone in divisa fossero solo degli invasati. Ad aspettare le Guardie zoofile e Teresa c'erano le benefattrici Carla Rocchi e Rosalba Matassa appena giunte da Roma solo per gustare quell'attimo da loro tanto atteso. Liberare Teresa. In seguito la stessa Presidente E.N.P.A. Carla Rocchi, ha dichiarato "mi conforta sapere che da adesso potrà vivere insieme al suo piccolo al di là del braccio della morte dov'erano condannati. Penso che tutti noi abbiamo qualcosa da imparare dal coraggio e dalla caparbietà di Teresa". Sul posto, giornalisti, gente comune, Mariella la ragazza che per prima ha dato l'allarme e gli operatori della comunità. Tutti presenti quindi, per vedere quell'attimo in cui Teresa scende correndo dal camion e si confonde tra i cavalli, i puledrini e i Daini. Eppure si fermava veniva incontro alle persone e continuava con quello sguardo chiacchierone e languido, che tutto dice, in un tanto atteso "Grazie".
Grazie a te Teresa dolce essere che hai gridato alla tua libertà di non voler servire alle pance di noi umani.
(30 luglio 2011)
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Riscontro semiserio alla Lettera del Sindaco Drago a La Sicilia in risposta allo scritto dal nostro Presidente Cataldo Paradiso
Gent.le Sindaco Drago, del Comune di Acicastello, sono rimasto perplesso della sua risposta in merito ai cartelli delle deiezioni contestati dalla mia persona, non su comma sbagliati in quanto non possono esserlo dato il fatto che: "non vi sono comma", e da qui la prima sua imprecisione, nata sicuramente dal fatto che lei o chi per lei e poi rapportatole, ha mal letto la mia lettera. Ma una delle altre stranezze sta nella lunghezza della stessa scritta da lei e, riportante tanto sfogo, ad eccezione dell'unico argomento discusso: La Legge sbagliata su cui fare riferimento nel comminare le sanzioni per la mancata raccolta delle deiezioni e che semmai verbalizzate, possono essere tranquillamente presentate al Giudice di Pace per l'ovvio annullamento. Da qui si renderà ben conto come possa essere stato stancante leggere e cercare risposte a quanto divulgato dalla mia persona e, invece non trovato. Costretto a leggere anche la giusta arrabbiatura che ha avuto nei confronti del giornalista, il quale ha messo il titolo alla mia lettera … e si!! Non sono stato io a dare quel titolo il cui argomento ha preso il 50% della sua lettera. Pazienza un altro innocuo errore da attribuire alla sua persona. Possibile che Lei non sappia che i titoli nei giornali li mettono i redattori? Va bene, la perdono per avermi dato dell'antianimalista, in fondo la causa era giusta. Ma perdoni il giornalista che certamente rispetterà gli animali ma non ha vicino un veterinario comportamentalista che gli fa notare un particolare conosciuto nel mondo degli animalisti, io perdono il giornalista che sconosce. Lo faccia anche lei.
Tornando al suo sfogo.
-25% di comma contestati quanto invece si fa riferimento solo alla mancanza di quelli e all'intera Legge sbagliata. Impreparazione.
-50% sul Titolo contestato alla mia persona mentre invece i titoli li mettono i giornalisti delle redazioni. Impreparazione
Rimane l'ultimo 25% dove traccia l'assoluta abnegazione della sua amministrazione nei confronti degli animali facendo riferimento persino a quando, con la passata Amministrazione noi E.N.P.A. abbiamo intrapreso un rapporto di collaborazione.
La collaborazione la danno gli altri, mentre i Vigili Urbani non collaborano ma lo devono fare per Dovere d'Ufficio e non come scritto da lei sempre nella stessa logorroica lettera, lunga e stancante e assolutamente, ripeto, non chiarificatrice dell'unica cosa contestata.
Come mai con la passata Amministrazione collaboravamo con ottimi risultati mentre con la sua contestiamo, come ad esempio in ultimo (solo per avere le idee fresche sull'argomento) i cuccioli di Acitrezza, lasciati al loro destino e poi uno di questi è morto? Raccogliamo le varie segnalazioni dei cittadini che raccontano quello che viene loro risposto su interventi mai portati a termine e animali dati agli stessi cittadini che il più delle volte non possono prenderli? Rimaniamo increduli a cartelli con Le Leggi (non comma che non ci sono nemmeno) sbagliate, denunciamo, osserviamo, ci scandalizziamo e tanto, tanto altro ancora, compreso rifiutiamo le proposte fattoci con appuntamenti ufficiali, sulla ripresa della nostra collaborazione?
Un'unica risposta. Non collaboriamo con Amministrazioni che hanno dato ampia dimostrazione di non avere rispetto per gli animali.
La mia scrivania è troppo piena di segnalazioni e diciamocelo pure anche la sua … scusi sbagliavo, il suo archivio in quanto quasi tutte non vengono prese in considerazione. Ma la mia lettera, invece nasce dalle sue tante dichiarazioni di efficienza nel rilevare sanzioni e controlli da parte dell'associazione Aipa nel tempo che ha collaborato (???) con la sua Amministrazione e dal suo Corpo di Polizia Municipale, tanto, da lei elogiati attraverso la stampa e, sebbene a noi non risultino affatto tutte queste contravvenzioni, multe o sanzioni pur non essendo la stessa cosa (altra impreparazione), mi è sorto, doverosamente, il dubbio, se tra queste "migliaia" di sanzioni (si perchè se calcoliamo tutte quelle da lei dichiarate ai media tanto dovrebbero essere), ve ne fossero attribuibili ai cartelli monelli delle deiezioni, così sbagliati quanto simpatico emblema di incompetenza.
Adesso Sig. Sindaco Drago, si preoccupi di sostituire i cartelli sbagliati e di fare in modo che le leggi di riferimento vengano applicate correttamente così da evitare altro spreco ed ancora brutte figure.
Gli attuali cartelli delle deiezioni hanno una Legge sbagliata e, le sanzioni tutte, sono immediatamente annullabili dal Giudice di Pace.
Cordiali saluti.
L'addetto ai lavori (così come da lei scritto)
Cataldo Paradiso
Presidente della Sezione Provinciale Enpa di Catania
(28 luglio 2011)

CAMPAGNA CONTRO L'ABBANDONO delle sezioni provinciali ENPA di Catania e Ragusa
Per lui la morte è un rischio ma la sofferenza è una certezza. Non Abbandonarlo.
Anche quest'anno E.N.P.A. Catania con la Sezione E.N.P.A. di Ragusa scendono in prima linea, contro la degradante pratica di abbandonare i propri animali domestici durante il periodo estivo, caldo sia per il clima che per l'esubero sconcertante di abbandoni che ancora non accenna ad una sostanziale diminuzione soprattutto al Sud dove oltre alla ingiustificabile motivazione delle vacanze "libere da impegni o rogne" si aggiunge anche la scarsa informazione del rischio penale in cui si incorre. Ogni minuto viene abbandonato un animale, legato ad un palo, lasciato in autostrada, fatto scendere dall'auto in piena campagna o gettato in buste e cartoni dentro i cassonetti dei rifiuti. Qualunque sia la procedura adottata di queste 100.000 sfortunate creature se ne ritrovano le tracce ormai carcasse. Spesso chi li abbandona è pienamente convinto di lasciarli in posti sicuri, come ad esempio in campagna, riflettendo poco sul fatto che questi sono posti già abbondantemente affollati di varie specie inselvatichite o già selvagge, facendo diminuire oltre misura la possibilità di sopravvivenza del cane di casa incapace di procacciare il cibo da sè, dato che non vi è stato mai abituato a farlo, così come impossibilitato a scoprire come cercare acqua, ma, costretto a sfuggire ai continui attacchi degli altri animali pratici della vita in natura abituati a quella vita selvaggia, dove il codice unico da seguire è la violenza per la propria sopravvivenza. Ma non c'è scampo nemmeno nelle autostrade o nelle normali strade cittadine, dove a rischiare non sono solo gli animali abbandonati e inesperti dei pericoli ma anche gli stessi automobilisti. Troppo pochi sono gli abbandonati che trovano una casa, molti quelli che muoiono in laboratori di vivisezione clandestini o accalappiati da popoli che ne fanno cibo. Agosto è alle porte e la stima sarà calcolata in varie migliaia di cani e gatti oltre le altrettante migliaia già occorse in Luglio. Si va in vacanza senza minimamente tenere conto che le alternative all'abbandono dei propri animali, esistono. E se non li volete più fate la cosa giusta. Rivolgetevi ad una associazione per riuscire a trovare loro una buona adozione, spargete la voce tra amici e parenti, portateli in canile, chiedete ad un parente di tenerlo per la durata della vacanza, portateli con voi oppure così come fanno tanti non partite, addirittura vi esortiamo a non prendere animali se non foste certi di voi stessi, ma, non condannateli a morte certa. Per lui la morte è un rischio ma, la sofferenza una certezza. Non abbandonarlo.
(27 luglio 2011)
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AciCastello: Il grosso guaio dei Cartelli sanzionatori per la raccolta delle deiezioni dei nostri amici a 4 zampe.
Si avverte che i trasgressori, a norma dell'art. 17 della Legge regionale n. 15/2000, saranno puniti con l'applicazione della sanzione amministrativa pecuniaria da 25 € a 153 €. È fatto obbligo, inoltre, per costoro di rimuovere in tali luoghi le deiezioni solide dei propri animali. Si avverte che i trasgressori, a norma dell'art. 17 della Legge regionale n. 15/2000, saranno puniti con l'applicazione della sanzione amministrativa pecuniaria da 50 € a 309 €.
Così viene riportato nella scritta impressa nei cartelli delle deiezioni del Comune di Acicastello installati lungo l'intera giurisdizione del Castellese, quindi, AciCastello, AciTrezza, Cannizzaro e Ficarazzi. Coperto l'intero territorio l'Amministrazione ha dato via ai controlli degli organi preposti con l'avvertenza di sanzionare tutti coloro che fossero stati trovati sul "fattaccio" a lasciare in terra i bisognini dei propri amici a quattrozampe, portati a spasso nel quotidiano. Non si sà di certo se il servizio di controllo sia stato più o meno proficuo e rispettato, stando ai vari e tanti tappeti di escrementi quà e là sparsi, si presume che di controlli ce ne siano stati pochi e, forse nulla. Ma quello che con certezza si può asserire è che, l'intera operazione, nata per educare il cittadino al rispetto dei luoghi che si condividono di concerto con gli altri e anche, per rimpinguare le Casse Comunali già troppo compromesse, si è rivelato un inutile quanto assurdo spreco. Nel cartellone, infatti, viene citato l'art. 17 commi 1 e 2 della Legge Regionale 15/2000 e le conseguenti sanzioni amministrative sono ai comma 4. Ma sette anni dopo questo art. 17 e i suoi comma sono stati rettificati dal regolamento esecutivo del DPr n. 7/2007, dove l'intero pacchetto dell'art. 17 tenendo conto delle rivelazioni Istat hanno subito degli adeguamenti diventando così art.17 comma 4 da 28,00 a 173,00 euro e art.17 comma 5 da 58,00 a 173,00, quindi era al Decreto del Presidente della Regione n.7 del 2007 che si doveva fare riferimento nelle sanzioni amministrative. Bell'affare per l'Amministrazione che si vedrà recapitare al mittente le varie sanzioni amministrative comminate agli sporcaccioni cittadini, ai quali basterà semplicemente presentare ricorso al Giudice di pace per vedersi annullare la sanzione, verbalizzata ai sensi di una Legge sbagliata. Così come espresso dal nostro Presidente Provinciale Enpa, Cataldo Paradiso, da a pensare, come anche lo stesso Comandante dei Vigili Urbani non possa avere detto la sua in considerazione che ne è espressamente di materia, ne come mai, onde evitare gaffe screditanti e colossali come questa, non sia invece stata usata l'Ordinanza Sindacale n59 del 9 Dicembre del 2004, non abrogata e perfettamente applicabile. Meglio le figuracce figlie dell'approssimazione e dell'impreparazione che una sana consapevolezza e abnegazione quindi e questa amministrazione parrebbe preferire le prime.
(24 luglio 2011)

STOP AL "PALIO" DI BUTERA. L'ENPA RINGRAZIA PREFETTO E QUESTORE DI CALTANISSETTA
«Esprimo profonda gratitudine al prefetto, Umberto Guidato, e al questore di Caltanissetta, Filippo Nicastro, che, di loro iniziativa, hanno chiesto al Sindaco di Butera di fermare il "famigerato palio".» Sono queste le parole con cui il coordinatore regionale dell'Enpa per la Sicilia, Antonio Tringali, commenta lo stop all'atroce manifestazione che si svolge a Butera (Caltanissetta) con cadenza annuale. Il "palio", il cui svolgimento è stato più volte contestato dalla Protezione Animali e da altre associazioni animaliste, consiste nella decapitazione manuale di una povera oca, appesa a testa in giù e circondata da "orde" urlanti che, uno alla volta, si affannano per staccare la testa del povero animale. «Mi auguro che il primo cittadino di Butera raccolga l'invito e fermi una volta per tutte una tradizione indegna del livello di civiltà di cui il nostro Paese vuole essere portatore - prosegue Tringali -. Il solo pensare che, per assicurare qualche ora di "divertimento" pubblico, un essere vivente possa essere ucciso e le sue spoglie contese da una folla scalmanata, mi fa rabbrividire. E spesso fa rabbrividire anche molte delle persone che assistono a questo spettacolo indecente.» «In questi casi, appellarsi alla tradizione per difendere ciò che difendibile non è, rappresenta un vero e proprio controsenso, che conferma quanto detto da George Bernard Shaw a proposito delle tradizioni: nel loro nome si compiono i crimini più efferati.»
(21 luglio 2011)

Domani 19 Luglio riapre ufficialmente il Bau Bau Beach di Priolo. I nostri amici a 4 zampe, finalmente vanno in vacanza. Avvertenza! attenti ci sono delle regole da rispettare e delle certificazioni da esibire. Leggete il regolamento!!
Tutti i nostri servizi sono gratuiti.
Ogni visitatore avrà diritto a: un ombrellone, due sedie, una ciotola per l'acqua. All'interno della spiaggia potrete inoltre usufruire del campo agility e della doccia per il vostro amico a quattro zampe.

(18 luglio 2011)

Pesci Spada,tonni, sgombri, marlin, e altri pesci sono sull'orlo dell'abisso: delle 61 specie censite, sette sono entrare nella red list dell'IUCN, l'elenco che segnala le specie più vicine all'estinzione, con diversi livelli di gravità. Il mediterraneo è diventato un deserto. Il Pesce Spada subisce una pesca priva di criteri di selezione che non risparmia nemmeno gli Spada molto giovani, che mai si sono riprodotti e il ciclo riproduttivo è necessario alla perpetuazione della specie. Il nostro paese ha 2000 tonnellate di pesce spada catturato con reti derivanti. A questo si aggiunge il pescato in nero. E le amministrazioni ne organizzano Sagre, mentre l'Unione mondiale per la conservazione della natura (Iucn) ha messo sotto esame - per valutarne l'ingresso nella lista rossa delle specie minacciate. Buona Sagra e buon sterminio!
(15 luglio 2011)

Denuncia alla Procura della Repubblica di Catania per i responsabili della morte dello yorkshire di Misterbianco
È stata, da noi E.N.P.A. di Catania, consegnata alla Procura della Repubblica di Catania, oggi 14 Luglio 2011, la denuncia contro i responsabili della morte del cane che il 28 Giugno ha perso la vita a Misterbianco dopo una inutile attesa di dieci ore durante le quali non ha ricevuto soccorso. Il cane di razza yorkshire era rimasto dalle 10,30 della mattina del 28 Giugno fino a sera alle 19,30, dopo l'insistenza e la minaccia di denuncia da parte di un nostro Operatore Volontario contattato da un cittadino. Questo cittadino di Misterbianco insieme ad un parente e ad altre persone,aveva passato l'intera giornata ad essere rimbalzato da Vigili Urbani ad una Associazione, dalla Associazione all'Ufficio Ecologia. Dall'Ufficio Ecologia nuovamente ai Vigili Urbani. Durante tutte quelle ore, lo sfortunato animale, era rimasto sotto al sole entrando in agonia.
Lo sdegno suscitato, ha fatto si, che il senso della paura fosse accantonato e finalmente si hanno avute anche le dichiarazioni verbalizzate dei cittadini presenti sul posto; a queste si è aggiunta anche l'ulteriore dichiarazione del Veterinario dell'Associazione Nova Entra, accorso in aiuto del cane non per avere ricevuto il "fatitico Fax" delle linee guida della Provincia Regionale di Catania (dopo ricevuto) ma, semplicemente perchè presente casualmente all'ASP mentre arrivava alle ore 18,30 una telefonata al servizio che riguardava un cane da soccorrere a Misterbianco e veniva chiesto "cosa fare?" Tutte le dichiarazioni dei cittadini e dello stesso veterinario sono in assoluto contrasto a quanto rapportato in un confuso sfogo a Lo dico a La Sicilia, dal Responsabile dell'Ufficio Ecologia del Comune di Misterbianco, il quale nella piena convinzione che nessuno mai avrebbe detto il contrario, ha rilasciato dichiarazioni a sua discolpa e contro il nostro Operatore il quale, invece, viene menzionato, nelle dichiarazioni firmate, come parte attiva della vicenda. Il cane è comunque morto dopo un intervento chirurgico in cui si è scoperto che aveva la vescica completamente rotta. La corsa per la sua salvezza è stata così inutile. Il Veterinario che l'ha soccorso ha, inoltre, scritto nella sua dichiarazione, che: "sussitono più che plausibili condizioni che se il cane fosse stato soccorso prima, avrebbe avuto maggiori possibilità di salvezza".
Noi avremmo comunque fatto la denuncia ma, averla potuta avallare con le dichiarazioni dei diretti testimoni nonchè dello stesso medico, ha dato maggiore forza a quanto da noi presentato oggi alla Procura della Repubblica di Catania.
Adesso cominciamo a sentire di non essere più soli nelle nostre lotte e che i nostri appelli a voi, nel chiedere di denunciare di non avere timore, cominciano a dare i loro frutti.
Grazie non da parte nostra ma da parte di quei tanti innocenti, vittime della mano dell'uomo e spesso è la stessa mano che dovrebbe invece tutelarli.
Leggete la denuncia sulla foto
per leggere i fatti del 28 Giugno seguite questo indirizzo http://www.facebook.com/note.php?note_id=10150302191293973.
(14 luglio 2011)

ADRANO: LA DISCARICA DEGLI ESSERI VIVENTI
Una vera e propria discarica abusiva è stata trovata ad Adrano in contrada pecorelle dagli Operatori di soccorso della sezione provinciale Enpa di Catania, giorno 8 di Luglio alle ore 10.00. In quel posto viene abbandonato di tutto.
Tra i pezzi delle auto probabilmente di provenienza furtiva, i mobili, lamiere e quant'altro, anche gli animali.
Sono stati, infatti, rinvenuti: una pecora morta e in stato di putrefazione avanzato già sul posto da tre giorni, più in là morto anche un gattino nero che a detta delle persone del posto, fino alla sera era ancora vivo ed infine, accanto al cassonetto tra i tanti rifiuti anche 4 cuccioli di cane miracolosamente ancora in vita dato che la loro presenza è stata dichiarata dagli stessi residenti, risalente alle ore 22,30 della sera prima. La segnalazione a noi è partita dopo le inutili e insistenti telefonate alla locale Polizia Municipale che a fasi alterne rispondevano di starsene occupando, quando, che non fosse una loro competenza. Lo stesso è stato risposto ai Volontari accorsi sul posto e dopo i toni accesi, finiti con la richiesta di presentare denuncia alla locale stazione dei Carabinieri è, dopo ben 7 ore, finalmente culminata con la richiesta ufficiale di ricovero dei cuccioli che nel frattempo per tutte quelle ore sono stati accuditi dagli operatori Enpa e mai da loro abbandonati, fino alla consegna alla clinica veterinaria dell'Associazione Nova Entra di Mascalucia. Anche gli animali morti sono stati rimossi.
Si invitano i cittadini, tutti.
A segnalare e denunciare. Non abbiate timore a farlo, in quanto, se messi nelle condizioni di poter operare in piena tranquillità, potrete auspicare, finalmente che, certi malcostumi, deresponsabilizzazioni e scaricabarili (dove a pagarne le spese sono sia i cittadini onesti che gli sfortunati animali), possano finalmente avere termine.
Questi cuccioli adesso sono finalmente al sicuro. I prossimi lo saranno?
Foto 1, Foto 2, Foto 3, Foto 4

P.S.
Le foto vogliono rendere l'idea di quanto trovato sul posto e possono essere utilizzate o anche trovate nella nostra pagina Facebook di Enpa Catania.
(7 luglio 2011)

AD ACICASTELLO I CUCCIOLI DI CANE ABBANDONATI VENGONO LASCIATI AL LORO TRAGICO DESTINO
Alle ore 16:00 del 1° luglio alle spalle dell'edificio del mercato ittico di Acitrezza, ignoti hanno abbandonato tre cuccioli di cane sul marciapiede e sono andati via.
I piccoli ovviamente non erano a conoscenza dei pericoli sia della strada che delle auto e hanno, quindi, cominciato a rincorrersi tra i veicoli in movimento. I residenti sono riusciti a più riprese a scongiurare l'incolumità pubblica e dei cani.
Del grave pericolo è stata subito allertata la Polizia Municipale che intervenendo sul posto alle ore 19,15 ha constatato il pericolo e dichiarato che non fosse comunque di loro competenza, quindi andando via lasciando i cuccioli al loro tragico destino. Sul posto era giunto anche il Vice Sindaco Sebastiano ROMEO il quale ha stazionato all'interno della sua auto per circa mezz'ora, passato il cui tempo ha riacceso l'auto ed è andato via lasciando anch'egli i cuccioli abbandonati a se stessi e incurante della loro incolumità.
Non si conoscono le sorti dei cuccioli in balia della notte, delle auto, dei camion della pescheria e della loro inesperienza.

POTREBBERO ANCHE ESSERE MORTI

L'abbandono di animali è un reato che viola l'art. 727 del c.p. punibile con l'arresto fino ad un anno e con l'ammenda da 1.000.00 a 10.000.00 euro.

TUTTE LE FORZE DELL'ORDINE SONO OBBLIGATE AD INTERVENIRE (POLIZIA MUNICIPALE COMPRESA), SEQUESTRARE GLI ANIMALI E
PRESENTARE SENZA RITARDO UNA NOTIZIA DI REATO ALL'A.G.

I cani privi di proprietario APPARTENGONO AL SINDACO (On. Filippo DRAGO in questo caso) il quale è il responsabile del loro benessere ed ha il DOVERE di garantire il SOCCORSO, RECUPERO E DEGENZA degli animali, così come previsto: dal D.P.R. 31 MARZO 1979, dalla LEGGE 281/91 e dalla LEGGE REGIONALE 3 LUGLIO 2000 N. 15.

INVITIAMO I CITTADINI A RIFLETTERE SULL'OPERATO DI QUESTA AMMINISTRAZIONE COMUNALE, GIÀ DISTINTASI PIÙ VOLTE PER CASI ANALOGHI E QUINDI L'ENPA PRESENTERÀ DENUNCIA ALL'AUTORITÀ GIUDIZIARIA.

(2 luglio 2011)

MISTERBIANCO: MUORE CANE DOPO DIECI ORE DI AGONIA SULL'ASFALTO. ORGANI COMPETENTI ASSENTI.
Sono passate dieci interminabili ore prima che un cane di razza Yorkshire potesse finalmente avere l'assistenza sanitaria che necessitava. Dieci ore passate sull'asfalto in Via George Marshall Catlett a Misterbianco agonizzante sotto al sole dei 35° estivi del 28 Giugno, nella più assoluta indifferenza degli organi preposti allertati a più riprese da cittadini sconfortati alla vista di quell'esserino immobile, bagnato pieno di feci a causa dello spavento e del trauma subito. Durante queste ore i cittadini hanno contattato i Vigili Urbani che hanno demandato la responsabilità dell'intervento all'ufficio ecologia e quest'ultimo se ne è lavato le mani. A quel punto uno dei richiedenti telefonava ad un Operatore Enpa spiegando l'accaduto ma non essendo sul posto ha telefonato anch'egli all'ufficio ecologia sentendosi rispondere dall'incaricato al servizio: "lo chiami lei un veterinario dell'ASP alle 18.15" oppure "lei è un veterinario per appurare che il cane è gravemente ferito?".
A questo punto l'operatore Enpa chiama il Comando dei Vigili Urbani qualificandosi sottolineando quanto per legge stessero rischiando non attuando la Legge stessa e che Enpa non avrebbe esitato un ulteriore minuto a sporgere formale denuncia per omissione d'atti d'ufficio e si reca sul posto. Intervenuto il servizio di recupero preposto, il veterinario ha preso la decisione di portare d'urgenza il cane già moribondo all'ambulatorio dell'Associazione Nova Entra, e se n'è assunto la responsabilità, in quanto nessuno del servizio veterinario ASP era al momento disponibile. Corsa alla salvezza inutile. Dieci ore di agonia culminate con la morte dell'animale. Il medico intervenuto sul posto ha dichiarato che se fosse stato soccorso nella mattinata quando sono giunte le prime segnalazioni, le possibilità di salvare il piccolo sarebbero state maggiori in quanto era, a causa del trauma, pieno di liquido nell'addome (ecco perchè era bagnato) ed è andato in peritonite. La stagione è appena iniziata e già le prime sconcertanti morti per omissioni. Si ha avuta anche la notizia di ulteriori scaricabarili tra il Comune di Gravina e quello di Mascalucia per il recupero di un cane razza Pastore tedesco anch'egli non soccorso. Al momento si sa solo che un cittadino ha passato parte della serata a telefonare quando al Comando della Polizia Municipale di Mascalucia, quando a quello di Gravina sentendosi rispondere che per l'ubicazione del cane ferito non fosse di loro competenza in quanto ricadente nel territorio di Mascalucia se la risposta veniva data da Gravina, mentre a Gravina se la risposta era data dal Comando di Mascalucia. E in un territorio dove anche il lato di un marciapiede segna la demarcazione di confini territoriali, i cani stiano ben attenti dove rischiano di rimanere travolti. In barba alla Legge Nazionale 281/91 e Legge Regionale 15/2000 i Comuni continuano a dare incarichi inerenti al randagismo a persone assolutamente prive di dovere e delle dovute conoscenze, solo perché l'incompetenza nasce proprio dai vertici maggiori. Ma in fondo i canili sono pieni e la comunicazione ufficiale inviata ai Comandi, Comuni, Associazioni, verteva solo nel cercare di recuperare solo i cani gravemente feriti. Sarà per questo che lo Yorkshire è morto, evidentemente sarà sembrato che si trovasse bagnato e sull'asfalto solo perchè dopo avere fatto il bagno a mare stava poi prendendosi il sole.
(30 giugno 2011)

RAGUSA. OPERAZIONE ANTIBRACCONAGGIO DELLA POLIZIA PROVINCIALE. PLAUSO DELL'ENPA
«Ringrazio la Polizia Provinciale di Ragusa, che, intervenendo con grande efficienza, è riuscita a cogliere in flagrante tre cacciatori di frodo che avevano da poco abbattuto 91 conigli nonostante la chiusura della stagione venatoria.» Sono queste le parole con cui il presidente della Sezione Enpa di Ragusa. Antonio Tringali, ha commentato l'ultima operazione anti-bracconaggio svolta nel Ragusano. «L'intervento della Polizia Provinciale - prosegue Tringali - dimostra che, purtroppo, la caccia di frodo continua nel nostro territorio continua a essere un fenomeno preoccupante. È fondamentale, per garantire il rispetto della legalità, che le autorità locali non abbassino la guardia ma proseguano con la stessa energia la loro azione di contrasto e repressione nei confronti dei reati contro gli animali.»
(27 giugno 2011)

Che il Calendario venatorio 2011-2012 sia nel pieno rispetto di tutte le regole.
Missiva al Presidente R. Lombardo e Assessori Sparma e D'Antrassi.
La Sezione Provinciale dell'E.N.P.A. - Ente Nazionale Protezione Animali - di Catania ha, in data odierna inviato una missiva al Presidente della Regione Siciliana R. Lombardo e agli Assessori G. Sparma (Ambiente) e E. D'Antrassi (Agricoltura), dove viene formalmente chiesto che per la stagione venatoria 2011-2012 nel calendario venatorio della Regione Sicilia, siano rispettate le modifiche intervenute con la legge Comunitaria (96/2010) alla legge 157/92 sulla tutela della fauna e la disciplina della caccia obbligano lo Stato e le Regioni a garantire la massima tutela alle specie di uccelli selvatici, a mantenere uno stato di conservazione favorevole e a vietare la caccia nei periodi di riproduzione e migrazione prenuziale. Sono stati invitati, pertanto ad attenersi scrupolosamente a tutte le norme Statali, Europee e Internazionali e definire inequivocabilmente il calendario venatorio su principi scientifici, quindi, come unica vera autorità la sola ISPRA il solo organo con capacità scientifiche capace di dare veri pareri in termini di conservazione delle specie, la gestione faunistica e la sostenibilità di autorizzazioni dell'attività al prelievo venatorio. Per la prossima stagione di caccia, scuse quest'anno non potranno essercene. Massima tutela per i siti di interesse comunitario (SIC), zone di protezione speciale (ZPS) e tutte quelle aree dove le migrazioni e gli stanziamenti cominciano ad interessare specie da salvaguardare. Già di sanzioni per deroghe facili, l'Italia ha dovuto pagarne troppe alla Comunità Europea, per il solo diletto di una esigua parte di cittadini convinti ancora che la caccia sia uno sport. Da quest'anno ci si augura di non vedere nuovamente disattese Leggi, regolamenti e Sentenze nonostante le, ormai conosciute, preferenze del Governatore in termini di caccia.
(22 giugno 2011)

Randagismo - Canili pieni, si prevede una strage di cani - lettera aperta
Nelle ultime settimane in tutto l'ambiente legato al randagismo era già circolata la voce adesso divenuta realtà, che, i canili si erano riempiti di cani e non vi era più la possibilità di nuovi ricoveri.
Tutta la Provincia Etnea è in allarme, un allarme che parte dalle Associazioni animaliste fino alle Amministrazioni locali coinvolte nel fenomeno del randagismo. Ma era prevedibile un epilogo di questa portata dopo un solo anno in cui finalmente pareva avere visto risoluzione un gravoso e allarmante problema che coinvolgeva gli innocenti animali lasciati agonizzanti per le vie delle cittadine alla vista più o meno indifferente a tratti scandalizzata degli esseri umani, e nella più completa indifferenza delle istituzioni. La Provincia Regionale di Catania cominciò a lavorare al problema fino alla decisione di coadiuvare tutte le operazioni e l'assetto organizzativo cercando di superare l'incompetenza e disinteresse fin li (e fin qui) ampiamente mostrata dai Sindaci, che erano comunque pur sempre, agli occhi della Legge, gli unici responsabili del benessere di tutti gli animali presenti nel loro territorio.
"Ma tutto quello che entra se non supportato da chi esce … per Legge della Fisica, arriva alla capienza massima e li si ferma".
Come si è potuto pensare di avere risolto un problema così grosso semplicemente coadiuvando le operazioni di ricovero e dando l'impressione ai "signori" Sindaci etnei di non avere più responsabilità? Non era questa l'intenzione della Provincia Regionale, anzi tutt'altro ma nell'approssimazione, incompetenza e disinteresse il Sud ha radici ben solide e i "signorotti" dei comuni, hanno ben pensato di levarsi dai piedi tutti i cani indiscriminatamente e addossare l'intera responsabilità prima delle operazioni e, ora della catastrofe avvenuta, all'Amministrazione Provinciale. Sbagliato.
La responsabilità è stata e rimane dei soli Sindaci che a scapito della Legge Regionale 15/2000 non hanno mai permesso la reimmissione sul territorio dei cani considerati di "indole buona" continuando, invece ad accatastare cani in quelle poche strutture presenti sul territorio e nessuna, NESSUNA costruita da una sola Amministrazione ma private.
La Legge prevede che i cani vaganti se di indole buona siano prelevati, anagrafati, sterilizzati dall'ASP servizio veterinario e rimessi nel territorio ma i canili sostengono di avere sterilizzato a spese loro i cani femmine presenti e che i Comuni non reimmettono nel territorio. Tutto illegale tranne nell'unica circostanza che i Sindaci vogliono la reimmissione e le ASP hanno dichiarato tutti i cani feroci e brutti mostri morsicatori e quindi da dover detenere obbligatoriamente nelle strutture.
Sarebbe oltremodo inverosimile. Per logica è maggiormente plausibile che sia i Sindaci che le ASP abbiano volutamente e non, ignorato quanto disposto dalla Legge.
Agli albori dei protocolli che hanno permesso le Linee Guida sul randagismo, erano previsti dei rifugi sanitari ma, essendo sempre al Sud la Provincia ben presto si è imbattuta nell'indifferenza, cominciando a non ricevere i fondi promessi portando l'inevitabile crollo di una iniziativa lodevole nonchè risolutiva. Infatti, se tutti avessero rispettato gli impegni e le Leggi, si sarebbero potuti avere Canili e ognuno di questi non sarebbe stato un lager che funge da accozzaglia di vite accatastate. Le soluzioni sono di una semplicità così elementare da non essere vista.
Le responsabilità di fronte alla Legge sono dei Comuni, quindi, non per sensibilizzare dato che i Sindaci hanno nei decenni dimostrato di non averne, ma, intimorire, ad ogni inadempienza deve corrispondere una denuncia alle Autorità Giudiziarie, i cani pacifici devono essere rimessi nel territorio così come previsto dalla Legge, i fondi destinati al randagismo DEVONO essere corrisposti per intero alle Province. Solo mettendo in primo piano le proprie responsabilità e non le beghe politiche, il disinteresse e l'approssimazione, si potrà avere una reale risoluzione del problema che non è stato creato da quelle innocenti creature ma dal perenne e scandaloso disinteresse e opportunismo dell'uomo. Noi di E.N.P.A. Catania non andremo a manifestare contro la Provincia, così come stranamente e confusamente vogliono fare altre associazioni o pseudo tali, in quanto siamo ben consapevoli che è stato, fin ora l'unico Ente ad avere seriamente provato, ma, ricominceremo a denunciare le Amministrazioni locali nelle persone dei Sindaci alle Autorità Giudiziarie per ogni reato di omissione di cui si macchierà soprattutto davanti a questa stagione estiva che, come tutte le altre sarà tempestata di abbandoni, di animali feriti e di cuccioli agli angoli delle strade o nei cassonetti. E su questo punto essendo l'abbandono un Reato si invitano tutte le forze dell'ordine che ne ricevono le segnalazioni degli abbandoni (cuccioli negli scatoloni, cani legati ai pali etc…), di volerlo considerare tale e procedere alla notizia di reato e se non fosse possibile identificare il responsabile, contro ignoti. E nella serietà che da sempre ci ha contraddistinto auspichiamo il ricevimento delle varie denunce da parte della Magistratura e che possa, dare esecuzione alle Leggi dato che da altre parti non esiste la volontà di adempiere ai propri doveri.
Ultimo monito "liberate gli animali che possono essere rimessi nel territorio non pensate di autorizzare pseudo canili in presunte condizioni di emergenza, premete all'assolvimento economico da parte degli Enti creditori di Fondi Legittimi e mai corrisposti e soprattutto basta con i vari scaricabarili e assumetevi le vostre responsabilità noi E.N.P.A. vi staremo con il fiato sul collo e vi denunceremo per ogni omissione o qualsiasi reato, per ogni cucciolo, ogni ferito ed ogni morto che lascerete nei vostri territori."
(9 giugno 2011)

PREMIAZIONE DEL CONCORSO "GUARDIA ZOOFILA PER UN GIORNO". CON IL PATROCINIO DELLA PROVINCIA REGIONALE DI CATANIA E DEL COMUNE DI CATANIA
Si è svolto oggi 26 Maggio al Centro Fieristico "Le Ciminiere" di Catania, la premiazione di chiusura anno scolastico, volto agli alunni delle scuole primarie e secondarie della provincia Etnea che l'E.N.P.A. (Ente Nazionale Protezione Animali) sez. Prov. Di Catania in sinergia con l'Associazione Exducere (servizio riabilitativo ed educativo comportamentale) ha riservato ai giovani studenti delle scuole che hanno aderito al Progetto, attraverso il Concorso "Guardia zoofila per un giorno". Le opere sono state esposte all'ammirazione di quanti intervenuti e la presenza nutrita degli studenti arrivati con i pulmann, ha permesso lo svolgimento impeccabile e ricco di forti emozioni da parte di tutti, Istituzioni comprese, prime ad avere interagito direttamente con i giovani. Le suggestive immagini, i lavori esposti, gli Operatori di soccorso Enpa, Guardie zoofile Enpa, il Parco auto al completo compreso le biciclette di servizio hanno reso unica la manifestazione dove tutti hanno ricevuto un ricordo di questa splendida esperienza vissuta come epilogo di un lungo cammino durato l'intero anno scolastico in cui si è capito il mondo degli animali e la comprensione è stata mostrata e premiata attraverso le opere oggi esposte. Nessuno immaginava l'affluenza che si avrebbe avuta primi fra tutti Il dirigente dei Servizi Sociali Pari opportunità e responsabile del randagismo Provincia Regionale di Catania Dott. Giovanni Ferrera, il quale ha promesso per l'anno prossimo la Sala più grande del centro fieristico. I premi sono stati consegnati dai giovani volontari Delfini E.N.P.A. e come epilogo finale è stato premiato come vincitore del concorso "Guardia Zoofila per un giorno" il giovane Matteo Bongiorno della Scuola Media Statale G. Nosengo di Gravina di Catania, con l'opera "La vera storia del gatto Felix". Si fa presente che tutte le opere sono state impeccabili e profonde e decidere su chi dovesse essere il vincitore assoluto è stata una impresa non facile tanto da necessitare l'introduzione di varie categorie di vincitori. L'E.N.P.A. si ritiene più che soddisfatta per avere raggiunto un obiettivo così alto avendone tra l'altro un così eccellente riscontro.
Guarda le foto dell'evento su Facebook
(26 maggio 2011)

ENPA: dal 22 maggio ricomincia l'eco pattugliamento in bici delle Guardie Zoofile
Ritorna anche per quest'anno il servizio di pattugliamento in bicicletta delle Guardie zoofile dell'Enpa, impegnate a vigilare sul rispetto e legalità nei confronti degli animali e dell'ambiente. Le pattuglie in bici le si potrà vedere nelle zone costiere della provincia Etnea ed anche nei parchi, insomma in tutti i posti dove l'habitat degli animali deve essere maggiormente tutelato e preservato. Anche questa stagione avrà inizio durante la manifestazione del 2° Salone Nautico di Acitrezza, Domenica 22 Maggio. Il battesimo ufficiale, infatti, è stato proprio l'anno scorso durante la prima edizione. In quella occasione le Guardie zoofile Enpa hanno sensibilizzato i cittadini e gli innumerevoli bambini accorsi attirati dall'originalità delle nuove Guardie, spiegando la giusta convivenza uomo/animale, i modi di detenzione degli animali domestici, sconsigliando l'acquisto di altri meno domestici e spiegandone i motivi. Particolare attenzione è stata posta nel fare comprendere ai cittadini la necessità della raccolta deiezioni dalle strade dei propri animali e nella coscienza civica necessaria a qualunque società bene organizzata. Fermate le pattuglie quando le incontrate e ponete qualsiasi interrogativo che appartenga al mondo degli animali e dell'ambiente ne avrete dei validi consigli e supporti. Infine, non si dimentichi che la bicicletta è un mezzo comodo, ecologico, sicuro ed anche salutare.
(20 maggio 2011)

ACQUEDOLCI (ME): Ferito a fucilate un bellissimo esemplare di Barbagianni, non viene soccorso e muore dissanguato per l'inerzia degli organi preposti alla tutela della Fauna selvatica.
Nella giornata del 2-05-2011 è stato trovato da un anziano signore ad Acquedolci (ME), un magnifico esemplare di Barbagianni ferito probabilmente ad opera di qualche bracconiere. Il rapace specie protetta dalla Legge 157/92 e dalla Convenzione di Washington sulle specie in via d'estinzione, perdeva molto sangue da un'ala e l'uomo non sapendo come poterlo aiutare si ricordò che sul posto c'erano due volontarie Enpa. Così si è messo in contatto con una di loro. La ragazza si è immediatamente attivata chiamando il Corpo Forestale dello Stato del vicino distaccamento di San Fratello paesino arroccato tra i Monti Nebrodi la più grande Area Protetta della Sicilia, a 640 metri sul livello del mare. Acquedolci è a livello del mare, precisazione vitale se un soccorso deve essere fatto in una giornata di forte vento e pioggia da parte di una volontaria che si sente rispondere dalla Forestale che loro non possono andare ad Acquedolci a prendere il Barbagianni e che quindi sarebbe dovuta essere lei stessa a doverlo portare lì da loro. A questo l'aggiunta incresciosa nel chiedere di non farlo a quell'ora (erano già le 12) ma nel pomeriggio quando avrebbero riaperto gli uffici. Il Barbagianni è stato così portato alle 16 del pomeriggio dalla stessa volontaria, trovato un passaggio, la quale ha affrontando strade impervie all'ottavo mese di gravidanza per andare al distaccamento della forestale, sotto la pioggia a San Fratello, luogo ancora posto come a rischio frana dopo i fatti di Messina, ma, per il rapace non c'è stato nulla da fare, aveva perso troppo sangue si presume dalla notte fino al pomeriggio ed è giunto carcassa. Lì è stata chiesta copia del verbale ed è stato altresì risposto con fare sommario e da incompetente che non era nelle loro mansioni rilasciarne.
L'unico Centro recupero per la fauna selvatica si trova a Messina e sarebbero occorse altre ore prima che l'animale potesse finalmente avere il legittimo soccorso e di passaggi e incurie ne sono state fatte a iosa fino al punto di perdere un esemplare che avrebbe, invece essere, dovuto e potuto, salvato. Non ci sono dubbi sulle ripetute motivazioni di questi ultimi tempi addotte dalla Forestale che opera nei Nebrodi nell'esimersi al raccogliere Fauna protetta e sul chiedere ai cittadini di occuparsene sia se portarli lì da loro che addirittura a Messina. Poche risorse umane, scarsi mezzi, "orari d'ufficio" ed intanto nell'ultima settimana non sono stati soccorsi varie altre specie.
Già il giorno prima della Pasqua la stessa volontaria era stata chiamata per un pipistrello, altra specie protetta e anche in quella occasione è stata la stessa ragazza che si è dovuta adoperare a fare arrivare a Messina l'animale … in treno. Se la Forestale non è messa in condizione di operare dovrebbe denunciare chi non permette l'esecuzione delle opere che li legittimano altrimenti non farlo equivale ad una omissione. Tutto quello che si sa è la sola incapacità di fare fronte a quello che è nei loro doveri. E nel frattempo specie necessarie, utilissime all'uomo, meravigliosi esemplari protetti, continuano a morire in un territorio che la Legge ha sancito a tutela di questi animali.
(3 maggio 2011)

"FERA O LUNI" DI SAN GREGORIO DI CATANIA: ENPA CT DENUNCIA PER MANCATO RISPETTO DEL BENESSERE ANIMALE
In merito alla tanto pubblicizzata manifestazione annuale "FERA O LUNI" che si svolge a San Gregorio di Catania il giorno di Pasquetta, dove vengono esposti animali di varie specie, la sezione Provinciale Enpa di Catania ha in data odierna mandato formale reclamo al Prefetto di Catania per i modi in cui sono stati maltrattati gli animali, per le concessioni rilasciate dal Comune nella persona del Sindaco e per le precarie condizioni igienico-sanitarie riscontrate e ampiamente documentate da un nutrito numero di foto attestanti quanto rilevato durante il controllo degli operatori volontari che incuranti della festività, hanno dedicato il giorno di pasquetta, ai nostri amici animali riscontrando atti di totale crudeltà, indifferenza, inciviltà tali da non riuscire nonostante la collaborazione della locale Polizia, a rinunciare ad un reclamo formale in seno all'organo superiore nella persona del Prefetto di Catania.
di seguito la denuncia inviata.
A S.E. IL PREFETTO DI CATANIA
e, per conoscenza:
AL SIG. SINDACO DEL COMUNE DI SAN GREGORIO
AL DIRETTORE GENERALE ASP3 DI CATANIA
AL COMANDO STAZIONE CARABINIERI DI SAN GREGORIO
AL COMANDO POLIZIA MUNICIPALE DI SAN GREGORIO


OGGETTO: - Comune di San Gregorio, "Fera o Luni" - Problemi igienico-sanitari e mancato rispetto del benessere animale.
Il giorno 26 aprile u.s., giungeva presso gli uffici di questa sezione provinciale, la telefonata del vice Presidente Stefania Raineri che chiedeva un intervento a San Gregorio di Catania nei luoghi della manifestazione della "Fera O Luni" pubblicizzata da locandina come manifestazione "da non perdere" alla quale "portare i bambini", delle Guardie zoofile qualora ce ne fosse qualcuna a disposizione data la festività e il non obbligo di presenza essendo Volontari che erano stati lasciati liberi di passare la Festività non avendo la Sede convenzione con alcuna Amministrazione per l'impiego delle proprie Guardie e non essendoci servizi nè comandati nè tanto meno di emergenza. Comunque fossero andate le cose nella ricerca di Guardie, la Raineri ha chiesto se lo scrivente avesse potuto raggiungerla sul posto in merito alla detenzione incompatibile con la propria natura, di specie di animali d'affezione, da allevamento e perfino di specie esotica non detenibile e protetta da Leggi Nazionali, Comunitarie e Internazionali. Così il sottoscritto unitamente agli Operatori Volontari resosi subito disponibili: Alessandra Lo Pumo, Alessandra D'Anna, Simone Bonanno e Eliana Gulino, siamo andati sul posto e abbiamo, effettivamente constatato e condiviso l'allarme dato dalla Raineri. Sul posto erano presenti ai lati della Piazza Immacolata, lungo la strada adiacente, mucche, asini, cavalli, pecore, capre, pollame e varie altre specie da cortile, cani, uccelli tra cui presenti anche dei Frosoni protetti nonchè fauna selvatica, pesci e finanche due iguane ancora piccole e protette dalla Convenzione di Washington sugli animali in via d'estinzione. Tutti gli animali presenti erano interamente sprovvisti di acqua ad eccezione di qualche gabbia di pappagallini, il pollame accatastato senza possibilità di movimento all'interno di gabbie o ammonticchiato con legacci stretti lungo la stessa via, le capre legate per il collo alle ringhiere degli edifici con poco più di dieci centimetri di lunghezza dei lacci impedendone qualsiasi movimento, tre maialini chiusi in un'unica gabbietta di dimensioni inferiori alla grandezza degli stessi da rendere impossibile qualunque logica delle Leggi della Fisica, un nutrito numero di pecore e capre raggruppate all'interno di un recinto di fortuna e badate da un cane simil maremmano e tutti oltre alla mancanza di acqua erano in piedi o accovacciati sopra una grande quantità di urina ed escrementi, tre puledrini di circa un paio di settimane di vita costretti già alle briglie, i pulcini venivano venduti dentro a normalissime buste della spesa, cuccioli di cane dentro gabbie con solo dei cartoni zeppi di urina, le Iguane costrette dentro una gabbia al freddo e non come La Legge dispone quindi in teche e a temperatura di 26 gradi con possibilità di buio e tana, i Frosoni anch'essi specie protetta messi in piccole gabbie con il rischio di procurarsi vistose ferite, ogni qualvolta si agitavano molestati dalla folla, animali acquistati e portati via per le zampe fino ad essere sbattuti all'interno dei bagagliai dei veicoli. Inutile dilungarsi all'evidenza dell'inequivocabile fatto, che le condizioni igienico-sanitarie erano oltre i limiti sopportabili essendo il posto anche grazie alla pioggia, una distesa di urina di animale che ha messo a rischio oltre la promiscuità data dall'accumulo di vite maltrattate, anche la stessa popolazione, per primi i bambini di norma molto avvezzi a maneggiare e toccare ovunque. A questo scenario, il totale immobilismo del personale Rangers preposto dal Comune al controllo ambientale. Inoltre discorsi sul come tirare il collo alle galline, sulla possibilità che il figlio di tal de tali avrebbe visto crescere il pulcino al momento sbattuto all'interno della busta d'acquisto, o se gli avesse tirato il collo prima, bambini che ritenevano normale vedere degli animali trattati senza le più elementari regole imposte dalla Legge ed infine il Sindaco Remo Palermo si aggirava festosamente attorno a tanto squallore e sofferenza illegale (senza necessità) dimenticandosi del tutto di essere un Pubblico Ufficiale, la massima Autorità Sanitaria Locale ed il responsabile del benessere degli animali, il quale per primo avrebbe dovuto immediatamente sospendere la manifestazione orrida che avveniva e fare in modo che venissero individuati e perseguiti i responsabili, sia amministrativamente che penalmente sia per i reati contro gli animali, che per il rischio sanitario in atto.
Tutto questo con il coro di una moltitudine di bambini raccolti quanto attorno ad uno, quanto attorno ad altro animale. Un incredibile mole di reati ha continuato a persistere sotto ai nostri occhi, dal maltrattamento di animali art. 544 ter del c.p. alla detenzione incompatibile art.727 c.p., violazione della Convenzione di Washington del 1973 sulla regolamentazione delle specie in via d'estinzione recepita in Europa dal Regolamento 338/97. Legge 150/92, sulla certificazione Cites, Legge 157/92 sulla Fauna selvatica particolarmente protetta, Legge 189/04 sul Benessere animale, Regolamento di Polizia Veterinaria vistosamente disatteso in qualunque aspetto considerato. Nessun animale aveva oltre l'acqua nemmeno il cibo o pagliericcio imposto ed erano presenti sul posto già dalle ore tre della notte precedente orario in cui si è cominciato ad allestire la fiera, tra l'altro all'albeggiare ha anche piovuto copiosamente e nessuno di questi animali era provvisto di riparo o tettoia. Si sottolinea che la valutazione dello stato di benessere animale, richiedendo competenze e cognizioni specifiche di etologia, fisiologia, patologia e sanità animale, può essere fatta unicamente da un medico Veterinario e per una pubblica manifestazione o fiera può essere unicamente attestata dal servizio veterinario ASP territoriale, non si comprende così come possano essere state se mai lo dovessero essere state (non si è avuta la presenza di alcun Veterinario Asp) rilasciate le autorizzazioni attestanti tutte le dovute verifiche effettuate sia dal servizio veterinario che dalla stessa autorizzazione del Sindaco del posto Remo Palermo. Questo avveniva lungo la via che costeggiava l'altra via principale dove in una piazza adiacente vi erano invece due recinti di legno ben rifinito con dentro paglia, acqua e animali d'allevamento e cortile ben tenuti e una bella voliera con tutti i comfort a disposizione dei volatili posti all'interno e dove la gente poteva ammirare il dovuto modo di detenzione in cui devono essere tenuti gli animali. Insomma pur essendo della stessa specie si è posta una linea di demarcazione in cui certi animali erano di serie A ed altri (della stessa specie) di serie B o magari si trattava di semplice arredo. In fondo al di là delle Leggi che sussistono solo per essere lette, conta di più essere certi che la via principale sia "arredata" a dovere e quelle limitrofe anche ghettizzate. Così come un qualsiasi arredo urbano anche se momentaneo. Si precisa per dovere che al di là di quanto esposto, gli unici che hanno provato dietro nostra richiesta a sistemare la diffusa illegalità sono stati due Vigili Urbani del locale Comando, allertati dal Carabiniere di turno della locale stazione, ma impossibilitati al riordino data la complessità creatasi, la grande folla e lo scarso contributo umano a loro disposizione.
Si fa presente che questo Ente è in possesso di ampia documentazione fotografica attestante quanto asserito che mette a disposizione degli Organi competenti.

Il Presidente
Cataldo Paradiso

Guarda qualche foto:
Foto 1 - Foto 2 - Foto 3 - Foto 4 - Foto 5 - Foto 6

(27 aprile 2011)

"FERA O LUNI" DI SAN GREGORIO DI CATANIA: ENPA CT DENUNCIA PER MANCATO RISPETTO DEL BENESSERE ANIMALE
In merito alla tanto pubblicizzata manifestazione annuale "FERA O LUNI" che si svolge a San Gregorio di Catania il giorno di Pasquetta, dove vengono esposti animali di varie specie, la sezione Provinciale Enpa di Catania ha in data odierna mandato formale reclamo al Prefetto di Catania per i modi in cui sono stati maltrattati gli animali, per le concessioni rilasciate dal Comune nella persona del Sindaco e per le precarie condizioni igienico-sanitarie riscontrate e ampiamente documentate da un nutrito numero di foto attestanti quanto rilevato durante il controllo degli operatori volontari che incuranti della festività, hanno dedicato il giorno di pasquetta, ai nostri amici animali riscontrando atti di totale crudeltà, indifferenza, inciviltà tali da non riuscire nonostante la collaborazione della locale Polizia, a rinunciare ad un reclamo formale in seno all'organo superiore nella persona del Prefetto di Catania.
di seguito la denuncia inviata.
A S.E. IL PREFETTO DI CATANIA
e, per conoscenza:
AL SIG. SINDACO DEL COMUNE DI SAN GREGORIO
AL DIRETTORE GENERALE ASP3 DI CATANIA
AL COMANDO STAZIONE CARABINIERI DI SAN GREGORIO
AL COMANDO POLIZIA MUNICIPALE DI SAN GREGORIO


OGGETTO: - Comune di San Gregorio, "Fera o Luni" - Problemi igienico-sanitari e mancato rispetto del benessere animale.
Il giorno 26 aprile u.s., giungeva presso gli uffici di questa sezione provinciale, la telefonata del vice Presidente Stefania Raineri che chiedeva un intervento a San Gregorio di Catania nei luoghi della manifestazione della "Fera O Luni" pubblicizzata da locandina come manifestazione "da non perdere" alla quale "portare i bambini", delle Guardie zoofile qualora ce ne fosse qualcuna a disposizione data la festività e il non obbligo di presenza essendo Volontari che erano stati lasciati liberi di passare la Festività non avendo la Sede convenzione con alcuna Amministrazione per l'impiego delle proprie Guardie e non essendoci servizi nè comandati nè tanto meno di emergenza. Comunque fossero andate le cose nella ricerca di Guardie, la Raineri ha chiesto se lo scrivente avesse potuto raggiungerla sul posto in merito alla detenzione incompatibile con la propria natura, di specie di animali d'affezione, da allevamento e perfino di specie esotica non detenibile e protetta da Leggi Nazionali, Comunitarie e Internazionali. Così il sottoscritto unitamente agli Operatori Volontari resosi subito disponibili: Alessandra Lo Pumo, Alessandra D'Anna, Simone Bonanno e Eliana Gulino, siamo andati sul posto e abbiamo, effettivamente constatato e condiviso l'allarme dato dalla Raineri. Sul posto erano presenti ai lati della Piazza Immacolata, lungo la strada adiacente, mucche, asini, cavalli, pecore, capre, pollame e varie altre specie da cortile, cani, uccelli tra cui presenti anche dei Frosoni protetti nonchè fauna selvatica, pesci e finanche due iguane ancora piccole e protette dalla Convenzione di Washington sugli animali in via d'estinzione. Tutti gli animali presenti erano interamente sprovvisti di acqua ad eccezione di qualche gabbia di pappagallini, il pollame accatastato senza possibilità di movimento all'interno di gabbie o ammonticchiato con legacci stretti lungo la stessa via, le capre legate per il collo alle ringhiere degli edifici con poco più di dieci centimetri di lunghezza dei lacci impedendone qualsiasi movimento, tre maialini chiusi in un'unica gabbietta di dimensioni inferiori alla grandezza degli stessi da rendere impossibile qualunque logica delle Leggi della Fisica, un nutrito numero di pecore e capre raggruppate all'interno di un recinto di fortuna e badate da un cane simil maremmano e tutti oltre alla mancanza di acqua erano in piedi o accovacciati sopra una grande quantità di urina ed escrementi, tre puledrini di circa un paio di settimane di vita costretti già alle briglie, i pulcini venivano venduti dentro a normalissime buste della spesa, cuccioli di cane dentro gabbie con solo dei cartoni zeppi di urina, le Iguane costrette dentro una gabbia al freddo e non come La Legge dispone quindi in teche e a temperatura di 26 gradi con possibilità di buio e tana, i Frosoni anch'essi specie protetta messi in piccole gabbie con il rischio di procurarsi vistose ferite, ogni qualvolta si agitavano molestati dalla folla, animali acquistati e portati via per le zampe fino ad essere sbattuti all'interno dei bagagliai dei veicoli. Inutile dilungarsi all'evidenza dell'inequivocabile fatto, che le condizioni igienico-sanitarie erano oltre i limiti sopportabili essendo il posto anche grazie alla pioggia, una distesa di urina di animale che ha messo a rischio oltre la promiscuità data dall'accumulo di vite maltrattate, anche la stessa popolazione, per primi i bambini di norma molto avvezzi a maneggiare e toccare ovunque. A questo scenario, il totale immobilismo del personale Rangers preposto dal Comune al controllo ambientale. Inoltre discorsi sul come tirare il collo alle galline, sulla possibilità che il figlio di tal de tali avrebbe visto crescere il pulcino al momento sbattuto all'interno della busta d'acquisto, o se gli avesse tirato il collo prima, bambini che ritenevano normale vedere degli animali trattati senza le più elementari regole imposte dalla Legge ed infine il Sindaco Remo Palermo si aggirava festosamente attorno a tanto squallore e sofferenza illegale (senza necessità) dimenticandosi del tutto di essere un Pubblico Ufficiale, la massima Autorità Sanitaria Locale ed il responsabile del benessere degli animali, il quale per primo avrebbe dovuto immediatamente sospendere la manifestazione orrida che avveniva e fare in modo che venissero individuati e perseguiti i responsabili, sia amministrativamente che penalmente sia per i reati contro gli animali, che per il rischio sanitario in atto.
Tutto questo con il coro di una moltitudine di bambini raccolti quanto attorno ad uno, quanto attorno ad altro animale. Un incredibile mole di reati ha continuato a persistere sotto ai nostri occhi, dal maltrattamento di animali art. 544 ter del c.p. alla detenzione incompatibile art.727 c.p., violazione della Convenzione di Washington del 1973 sulla regolamentazione delle specie in via d'estinzione recepita in Europa dal Regolamento 338/97. Legge 150/92, sulla certificazione Cites, Legge 157/92 sulla Fauna selvatica particolarmente protetta, Legge 189/04 sul Benessere animale, Regolamento di Polizia Veterinaria vistosamente disatteso in qualunque aspetto considerato. Nessun animale aveva oltre l'acqua nemmeno il cibo o pagliericcio imposto ed erano presenti sul posto già dalle ore tre della notte precedente orario in cui si è cominciato ad allestire la fiera, tra l'altro all'albeggiare ha anche piovuto copiosamente e nessuno di questi animali era provvisto di riparo o tettoia. Si sottolinea che la valutazione dello stato di benessere animale, richiedendo competenze e cognizioni specifiche di etologia, fisiologia, patologia e sanità animale, può essere fatta unicamente da un medico Veterinario e per una pubblica manifestazione o fiera può essere unicamente attestata dal servizio veterinario ASP territoriale, non si comprende così come possano essere state se mai lo dovessero essere state (non si è avuta la presenza di alcun Veterinario Asp) rilasciate le autorizzazioni attestanti tutte le dovute verifiche effettuate sia dal servizio veterinario che dalla stessa autorizzazione del Sindaco del posto Remo Palermo. Questo avveniva lungo la via che costeggiava l'altra via principale dove in una piazza adiacente vi erano invece due recinti di legno ben rifinito con dentro paglia, acqua e animali d'allevamento e cortile ben tenuti e una bella voliera con tutti i comfort a disposizione dei volatili posti all'interno e dove la gente poteva ammirare il dovuto modo di detenzione in cui devono essere tenuti gli animali. Insomma pur essendo della stessa specie si è posta una linea di demarcazione in cui certi animali erano di serie A ed altri (della stessa specie) di serie B o magari si trattava di semplice arredo. In fondo al di là delle Leggi che sussistono solo per essere lette, conta di più essere certi che la via principale sia "arredata" a dovere e quelle limitrofe anche ghettizzate. Così come un qualsiasi arredo urbano anche se momentaneo. Si precisa per dovere che al di là di quanto esposto, gli unici che hanno provato dietro nostra richiesta a sistemare la diffusa illegalità sono stati due Vigili Urbani del locale Comando, allertati dal Carabiniere di turno della locale stazione, ma impossibilitati al riordino data la complessità creatasi, la grande folla e lo scarso contributo umano a loro disposizione.
Si fa presente che questo Ente è in possesso di ampia documentazione fotografica attestante quanto asserito che mette a disposizione degli Organi competenti.

Il Presidente
Cataldo Paradiso

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(27 aprile 2011)

Dimmi se a Pasqua non mangi l'Agnello … clicca su "mi piace"
Quest'anno rinuncia all'agnello, cambia menù.
L'immagine della purezza vista dai cristiani consta dall'incredibile dato di fatto che, ancora oggi vuole negli agnellini il mezzo per purificarsi dai propri peccati e nel riscatto del martirio subito da Cristo nel rifacimento annuale di milioni di innocenti costretti sin dalla nascita a servire allo scopo per mezzo del loro martirio ma, differentemente dal Cristo loro alla fine vengono mangiati veramente e non simbolicamente come si fa con l'ostia durante la comunione.
Tolti dalle loro madri troppo presto per qualunque essere vivente, gli agnellini ad un solo mese di vita e bisognosi del solo latte della loro mamma, vengono costretti ad ingrassare e dopo viaggi estenuanti su grossi camion, vengono ancora vivi sgozzati, dissanguati, sezionati, cucinati, serviti nelle nostre tavole per finire dentro le nostre pance. Questo "calvario" viene costretto a cuccioli di pecora di appena un mese di vita,vengono portati nei macelli dove attendendo il loro turno, per ore, sentendo e percependo tutto quello che accade e che accadrà anche ad ognuno di loro.
Quest'anno scegli un atto di pura umanità e consapevolezza, non cibarti anche dei neonati.
Due milioni di innocenti allo strazio. È questo il risultato annuale di noi cristiani così tanto devoti alla pace e alla giustizia.
Non mangiare un innocente, non sacrificarlo con buona pace di patate al forno e salsine varie.
Quest'anno rinuncia all'agnello, cambia menù.

(4 aprile 2011)

RAGUSA. CAVALLI DETENUTI SENZA RIPARO, INTERVENGONO LE GUARDIE ZOOFILE ENPA
Alcuni cavalli si trovavano su di un terreno all'interno di Ragusa ed erano detenuti senza alcun tipo di riparo, esposti al freddo e alla pioggia. Attivatesi in seguito a numerose segnalazioni, le Guardie Zoofile della locale Sezione Enpa sono intervenute immediatamente per verificare la fondatezza di quanto denunciato. Giunti sul posto, i volontari dell'Enpa hanno trovato gli animali all'interno di una zona recintata. I cavalli erano in buone condizioni di salute, tuttavia - come lamentato dai cittadini - non avevano a disposizione alcun tipo di riparo per proteggersi dai rigori del clima invernale. Le Guardie Zoofile hanno informato della situazione i servizi veterinari della Asp 7 di Ragusa, i quali hanno ottenuto che i cavalli fossero spostati in un luogo più adatto alla loro detenzione.
(15 marzo 2011)

IL "PROGETTO ANIMALI" DEL COMUNE DI CATANIA CONTINUA SU CATTIVI AUSPICI
L'Assessore Claudio Torrisi con delega del Sindaco di Catania Raffaele Stancanelli sul "Progetto Animali", in merito al contratto di sponsorizzazione tra il Comune di Catania e l'Associazione temporanea di scopo (formata dalle associazioni A.I.P.A. e dall'E.N.P.A. Sicilia) che si dovrebbero occupare dei servizi di vigilanza e sorveglianza zoofila ed ambientale dovrebbe chiarire alcuni punti fondamentali al fine di garantire l'onestà di intenti tra tutti gli attori. Non si può per ordinamento, stipulare alcunchè che implichi vigilanza ad Associazioni animaliste o ambientaliste che abbiano meno di due anni di attività svolta nel territorio e almeno 5 sedi in quello Regionale. Qui pare che per sorvolare un gravoso problema nato da Decreti Prefettizi negati agli attori in questione, si voglia arginare formando ex novo una associazione temporanea al fine di dare un valore ai locali concessi da tempo ad una delle associazioni in merito, ignorandone però le normative e direttive Regionali. Altra questione fraintesa dall'Assessore ed oggetto di procedimenti giudiziari sta nell'attribuire la sigla E.N.P.A. Sicilia fomentando la confusione di detta associazione che opera facente forza del rispettabilissimo nome dell'Ente. Il suo Direttore della struttura Servizi Sociali Corrado Persico di sicuro a conoscenza di determinati fatti, come può avere erroneamente attribuito oltre al già incurante e illecito contratto, qualcosa a persone che sono state dai vostri stessi uffici posti all'attenzione come chi dal rispetto e tutela degli animali persegue e compie l'esatto opposto e di quanto asserito verrà fornita ampia documentazione alla A.G..
(17 febbraio 2011)

UNDICI CUCCIOLI UCCISI DAL FREDDO, LI HANNO TROVATI A RAGUSA LE GUARDIE ZOOFILE ENPA
Undici cuccioli di pochi giorni, uccisi dal freddo e distesi gli uni accanto agli come in un disperato tentativo di difendersi dai rigori dell'inverno. Li hanno trovati, in una radura piena di rifiuti e detriti, le Guardie Zoofile Enpa impegnate nei controlli di routine sul territorio ragusano. "Quello che si è presentato ai nostri occhi - commentano le Guardie Zoofile - è stato uno spettacolo orribile, roba da gelare il sangue. Pensiamo che i cuccioli siano stati abbandonati da qualcuno che se ne voleva disfare in fretta e senza troppi scrupoli. Gli animali, che supponiamo avessero circa dieci giorni di vita, non hanno retto al freddo e alla pioggia caduta incessantemente. Per loro è stata una vera e propria condanna a morte." "Un pessimo modo di cominciare l'anno - aggiunge Antonio Tringali, presidente della Sezione Enpa di Ragusa -. È inconcepibile dover assistere ancora a fatti così strazianti, assolutamente incompatibili con quella che si definisce una società civile. Spero che chiunque si sia reso responsabile di questo gesto faccia i conti con la sua coscienza; noi, invece, faremo tutto il possibile per identificarlo e segnalarlo all'autorità giudiziaria."
(3 febbraio 2011)

Definito il direttivo E.N.P.A.: AUGURI al Presidente della Sezione di Catania, Cataldo Paradiso eletto Membro della Giunta
Sabato 29 Gennaio è stata formata la Giunta esecutiva dell'Ente a seguito delle elezioni Nazionali svoltasi il 23 Gennaio a Genova, stabilendo inequivocabilmente, la rielezione della Dott.ssa Carla Rocchi, del Tesoriere Piermario Villa premiati per la mirabile conduzione dell'Ente avuta in questi ultimi anni e dei 13 componenti del Consiglio Nazionale.
Membro della Giunta esecutiva è il nostro Presidente Provinciale Cataldo Paradiso, al quale porgiamo i più sentiti auguri e apprezzamenti per la sua instancabile abnegazione alla causa comune che noi tutti perseguiamo.

PRESIDENTE NAZIONALE
Carla ROCCHI

TESORIERE NAZIONALE
Piermario VILLA

GIUNTA ESECUTIVA:
Sergio SELLITTO (Vice Presidente Nazionale)
Cataldo PARADISO
Ilaria FERRI
Marco BRAVI
Massimo PIGONI

CONSIGLIO NAZIONALE
Giovanni PALLOTTI
Marco INNOCENTI DEGLI
Angela Pia MORI GIALDI
Giorgio RIVA
Rossella MINIO
Roberto MARTANO
Annamaria PROCACCI
Evi MIBELLI
Emanuele DEIANA
Antonio FASCÌ
Antonio TRINGALI
Giovanni PACINI
Paola MATRIGALI TINTORI

COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI
Guido MANTELLINI - Membro effettivo
Giovanni BERGONZONI - Membro effettivo
Massimiliano SUPRANI - Membro effettivo
Alessia GAGGERI - Membro supplente
Patrizia BANDETTINIe - Membro supplente

(31 gennaio 2011)

DENUNCIATI SEI CACCIATORI PER MALTRATTAMENTO DI ANIMALI
La Polizia di Catania, durante un'operazione svolta nella periferia della città, ha sequestrato una vasta area abbandonata da anni, dove erano state create stalle, canili e officine abusive. I militari hanno sequestrato 44 cani, trovati in pessime condizioni, maltrattati da sei cacciatori che sono stati denunciati. Inoltre, sono stati trovati sei cavalli e farmaci senza autorizzazione necessaria.
(18 gennaio 2011)

ENPA: questa è l'ennesima beffa agli animali
In merito all'articolo pubblicato sul quotidiano "LA SICILIA" del 12-01-2011 dal titolo "Vita da cani non è poi tanto male" a firma della giornalista Sonia Di Stefano, è doveroso che Enpa prenda posizione non sulle intenzioni della giornalista, che di certo saranno le migliori, avendo quest'ultima apostrofato i quattrozampe "cagnoni" bensì nel messaggio erroneo e fuorviante che ne esce fuori nella lettura. Infatti, il lettore neofita in faccende di animali non penserà ai rifiuti che si accumulano ormai copiosi da sempre in tutta la nostra sfortunata provincia, ma, crederà che lo stesso sia destinato al solo scopo di attaccare la "comoda vita" degli ignari animali colpevoli di sfruttare al meglio l'ennesima incuria creata esclusivamente in continuazione dall'uomo. Infatti, nell'articolo viene creata un'ironia continua solo sugli animali senza, quindi, un preciso riferimento, invece, alle condizioni igieniche create dai cittadini colpevoli di gettare rifiuti speciali in aree destinate ai soli rifiuti urbani, per di più abbandonati sul suolo pubblico e, le autorità competenti di non procedere con solerzia all'individuazione dei responsabili e alla rimozione dei rifiuti speciali. I cani sono semplicemente altre vittime del malcostume e dell'uomo che questo sia successo a Belpasso è solo la conseguenza dell'indifferenza che in quelle zone tocca livelli di inaccettabilità così come in moltissime altre aree della provincia etnea dove tra mille parole i fatti non hanno nessuna fattività e gli animali continuano a proliferare in maniera incontrollata e a morire nei modi più assurdi e disumani.
Nessun comfort gratuito quindi per i quattrozampe, ma solo la stessa esistenza assurda di sempre.
(13 gennaio 2011)

Campagna soci E.N.P.A.
Diventa socio Enpa e aiuti i nostri progetti
Anche quest'anno noi dell'ENPA a Catania e provincia abbiamo fatto tanto e risposto ai vostri appelli di aiuto senza mai che nessuno si sia mai chiesto da dove arrivavano i fondi con cui aiutiamo i nostri e vostri amici animali.
Noi non riceviamo aiuti Statali ne tanto meno Comunali, Regionali o Provinciali. Il più delle volte sono proprio gli Enti con i quali abbiamo avuto forti scontri spesso sfociati in annose e pesanti denunce. Scontri che hanno da sempre ribadito la nostra causa votata agli animali e al loro benessere lungi quindi dall'assenteismo o menefreghismo di quanti, invece hanno, per obbligo di Legge il Benessere degli animali. Noi soprattutto qui al Sud siamo in trincea e i nostri animali soffrono le troppe incurie, tanto ancora deve essere svolto,.
Il nostro operato ha permesso a migliaia di animali di sopravvivere a stenti, soprusi e solo con i nostri mezzi abbiamo affrontato rischi, vittorie e sconfitte … i nostri mezzi sono i soli tesseramenti attraverso i quali oltre ai soccorsi speriamo di portare a compimento anche il progetto Ambulatorio da noi voluto e desiderato e tanti altri già nel calderone dei nostri desideri realizzabili.
Diventa socio Enpa, oltre ad aiutare gli animali avrai diritto ad una corsia preferenziale ad ogni tuo bisogno in ogni aspetto e problema del mondo animale.
Aiutaci ad aiutarli ancora. Sostienici.

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Come si diventa soci: tel-fax 095270869
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Socio giovanile: min. € 3,00
Socio delfino: min. € 5,00
Socio ordinario: min. € 25,00
Socio sostenitore: min. € 50,00


(11 gennaio 2011)